Genderless, sostenibilità, lusso: ecco quali saranno i trend della moda maschile nel 2023

Rispetto per l’ambiente, abbattimento delle differenze e dei confini, ritorno ad un lusso che diventa essenziale. Scopriamo insieme quali saranno le tendenze della moda maschile (e non solo) nel 2023

 

 

La parola chiave potrebbe essere “versatilità”. 

Se dovessimo provare a riassumere tutti quelli che saranno i trend 2023 della moda maschile (e non solo), nessun altro vocabolo sarebbe più indovinato. 

Perché versatile significa flessibile, camaleontico, fluido. 

E sono proprio queste le caratteristiche di una moda che, agli albori dei nuovi anni Venti, si mostra in costante ridefinizione di se stessa, in grado non solo di accogliere, ma di reinterpretare gli stimoli provenienti dai mondi affini della cultura, dello spettacolo, dell’attualità, facendoli propri e anzi non rinunciando, in questi tempi incerti e di crisi delle sovrastrutture socio-culturali, a dire la propria e a schierarsi, silenziosamente. 

 

Le tendenze che caratterizzeranno la moda maschile nel prossimo futuro possono essere già individuate, in nuce, nelle nuove collezioni presentate alle sfilate F/W 2022.

Da Milano a Parigi, le passerelle ci raccontano l’epopea di un settore, quello del fashion, che va lentamente riappropriandosi dei suoi spazi e lo fa parlando la lingua più semplice e universale che conosciamo: quella della condivisione, del rispetto, per gli esseri umani e per il pianeta, dell’abbattimento delle barriere e, perché no, di un’eleganza minimalista e fluida. 

Genderless, sostenibilità, lusso inteso come qualità di un prodotto che, pur conservando la sua esclusività, punta a diventare accessibile a tutti nell’ottica del buy less, get more

Ecco quali saranno i trend dei prossimi anni: indaghiamoli uno per uno più da vicino. 

 

 

Blazer icona del genderless

Se c’è un capo che, più degli altri, rappresenta alla perfezione il concetto di “genderless” quello è il blazer.

Riproposto sulle passerelle da maison illustri, il blazer è il capo per eccellenza che riesce ad esprimere e sintetizzare la tendenza genderless, di una moda che è sempre più fluida e non conformista. 

Comodo e leggero, realizzato in un unico materiale in diverse grammature e ideato per comporsi con altri elementi per un mix&match unico, nella visione di Zegna; sciancrato e con un solo bottone per Emporio Armani; elemento di un’uniforme che, provocatoriamente, esprime libertà di scelta per Miuccia Prada.

Il blazer sarà decisamente un capo must-have della prossima stagione.  

Ma non sarà l’unico a raccontare una moda genderless. 

La gonna pantalone di Fendi e il make-up “massimalista” e glitterato di Gucci, in stile Seventies, per lei e per lui, sono solo due esempi di quanto la linea di demarcazione tra i generi sia diventata fluida. 

 

Da Valentino a Maison Margiela 6, sono molti i brand che hanno deciso di abbattere questo confine, prima di tutto in passerella, proponendo sfilate con capi unisex indossati indistintamente da uomini e donne. 

In quest’ottica di liberazione dalla contrapposizione tra generi va inserito anche il ritorno in grande stile dell’uomo Miu Miu, che mancava dalle passerelle dal 2008 e che si ripropone cavalcando, oltre al tema gender fluid, anche quello dell’upcycling e della reinterpretazione di capi classici.  




Spiccano i capi “verticali” di MM6 che ripropone, con la collezione F/W 2023, un tuffo nei Nineteens con cappotti a doppiopetto, completi classici dal taglio sartoriale e bomber oversize, altro trend che, insieme alla stratificazione, promette di restare sulla cresta dell’onda nel prossimo futuro. 

 

Lo dimostra la sfilata - anche questa gender mix - di 1017 Alyx 9SM, per la prima volta in passerella a Milano con una collezione che propone, sviluppa e fa propri altri trend di spicco degli ultimi anni. 

Oversize, stratificazione, performance dei materiali: Matthew Williams lavora su outfit funzionali, altamente tecnici, fatti di strati sovrapposti, quasi a voler offrire una protezione corazzata da un diverso ma pur sempre sfiancante “logorio della vita moderna”. 

 

Sostenibilità, inclusione e moda etica

Filati ecologici, recupero capi vintage, produzione artigianale: così la moda rispetta l’ambiente.

Il tema della sostenibilità ambientale è sempre più all’avanguardia, anche nel mondo del fashion. L’arduo compito di farsene promotori spetta, come spesso accade per le novità, ai giovani emergenti: al Fashion Hub di Milano la quinta edizione di “Designer for the Planet” vede spiccare brand come Bennu, che recupera e dona nuova vita a capi sartoriali vintage invenduti, puntando sui concetti di genderless e seasonless, o Acidalatte, che propone capi e accessori dall’estetica kidcore, realizzati a mano con materiali riciclati, strizzando l’occhio al patchwork e al knitwear trend. 

Non mancano focus anche sul Made in Italy, con il progetto WAMI collective che ha aperto uno spazio espositivo dedicato a 5 designer italiani emergenti, e sull’Ethical Fashion, con la sfilata “silenziosa” di Armani e i look tributo all’Ucraina di Balenciaga, realizzati dal designer georgiano Demna Gvasalia, in segno di solidarietà e fratellanza verso un paese vicino a quello di origine. Solidarietà che arriva anche da Misbhv, marchio polacco che ha scelto di devolvere i suoi profitti a sostegno dell’Ucraina.

 

In controtendenza solo apparente, il ritorno del “biker mood”, di cui gli stivali in pelle di Kanye West per Balenciaga sono il perfetto esempio, propone non solo le classiche giacche, ma anche gilet, abiti, pantaloni e top.

La pelle è morbida, spazzolata, materica, rappresenta a tutti gli effetti una seconda pelle e compensa il discorso sulla sostenibilità con quello di un lusso che diventa accessibile e che, soprattutto, è pensato per durare in eterno, riducendo quindi sprechi e consumi. 

 

 

Dal sartoriale allo sportswear, il lusso diventa accessibile

Proprio il lusso accessibile è un altro grande trend che dominerà la scena nei prossimi anni. 

Accessibile non perché meno costoso, ma perché messo alla portata di tutti e, soprattutto, socialmente desiderabile, nell’ottica di acquistare meno e far durare di più.

In questa prospettiva nascono e si sviluppano le numerose collaborazioni tra brand sportswear e lusso: Salomon per MM6, Converse x Rick Owens DrkShdw, Adidas x Gucci, Birkenstock x Dior sono solo alcuni esempi di un trend, quello dell’abbattimento delle barriere e del mix di stili diversi, che piace sempre più. 

 

Così, mentre i brand di lusso si appropriano dei materiali tech, reinterpretando trend come il gropcore e lo sportswear, il 2023 si prepara a segnare un allontanamento dallo stile streetwear in favore di una moda più conservativa, che promuove un ritorno ai grandi classici. 

Dal taglio ai colori, grigio, nero, marrone e blu su tutti, le passerelle si riempiono di capi che strizzano l’occhio al sartoriale, sperimentando nuovi modelli e materiali ma putando sul fascino, intatto, di una lavorazione artigianale, che calza su misura, anche in questo caso vestendo come una seconda pelle.

 

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